Dal Manuale alla Pratica: applicare le buone prassi della scansione intraorale

scansione intraorale

Trasformare le linee guida del manuale in azioni pratiche per migliorare le scansioni

L’avvento della digitalizzazione nel campo odontoiatrico ha trasformato radicalmente le pratiche cliniche, introducendo strumenti come gli scanner intraorali. Questi dispositivi promettono precisione, efficienza e comfort per il paziente, ma il loro successo dipende dall’adozione di buone pratiche e dalla comprensione profonda delle loro potenzialità. Grazie all’esperienza del Laboratorio Odontotecnico Zaramella, esploreremo come trasformare le raccomandazioni teoriche in azioni concrete per massimizzare i benefici della scansione intraorale.

Preparazione e Manutenzione

Prima di ogni scansione, è essenziale garantire che lo scanner sia in condizioni ottimali. La pulizia del puntale, la verifica dell’assenza di aloni o residui di calcare a seguito della sterilizzazione sono azioni preliminari fondamentali per mantenere l’affidabilità dello strumento. Queste pratiche, seppur semplici, sono il primo passo per assicurare scansioni di alta qualità.

Controlli Pre-scansione

Una buona scansione inizia ben prima di posizionare lo scanner in bocca. L’ambiente di lavoro, l’asciugatura dei denti e la gestione della saliva sono tutti fattori che influenzano il risultato finale. L’illuminazione dell’ambiente deve essere adeguata, evitando luce diretta sul paziente che potrebbe interferire con la precisione dello scanner. Asciugare bene i denti da scansionare riduce gli errori di rilevamento, migliorando la precisione dei punti di contatto e dell’allineamento occlusale.

Scansioni e Protocolli

La scansione delle arcate e della masticazione richiede un approccio metodico e strategico. Si consiglia di seguire le indicazioni fornite dal software del vostro scanner per rilevare la corretta sequenza di scansioni: arcate, bite, eventuali scanbody, preprotesici, provvisori, ecc.. 

 Ricordatevi però che non siete obbligati a seguire la sequenza proposta, anzi, in alcuni casi è necessario modificarla. Solo con la conoscenza profonda del software e avendo ben chiaro il risultato da ottenere, potrete agire in modo indipendente.

Ogni passaggio ha le sue specificità, uno scopo ben preciso e ovviamente anche dei requisiti base imprescindibili. Ma questi sono diversi! La scansione dell’antagonista ha requisiti diversi dalla scansione del preprotesico, così come la scansione del bite ha uno scopo e requisiti diversi dalla scansione del modello master.

Tips & Tricks

L’esperienza di un decennio di scansioni ricevute, lo scambio dei risultati con i nostri clienti, e i frequenti confronti con installatori professionisti ha portato alla luce numerosi “trucchi” che possono facilitare il processo di scansione. Ad esempio, la corretta estensione di scansione del bite, il corretto utilizzo dei provini in resina o la semplice eliminazione del  colore nelle immagini per analizzare meglio la scansione,possono fare la differenza nella qualità del risultato finale. L’utilizzo degli aiuti che i vari software propongono, come ad esempio l’eliminazione automatica delle zone reputate inutili, o la regolazione automatica delle arcate in masticazione, possono essere validi strumenti per migliorare e velocizzare la vostra pratica in studio. Ma, come diciamo nel manuale, solo se sapete come “ragionano” i software potrete sfruttarli al meglio, potrete correggere eventuali interpretazioni errate e in certi casi, avrete anche la necessità di operare al di fuori de protocollo standard imposto dal software. 

Analisi e Invio

Prima di inviare le scansioni al laboratorio, è cruciale effettuare un’ultima verifica., Controllare la completezza di scansione delle superfici indispensabili, la nitidezza di rilevazione del margine di chiusura, l’assenza di sottosquadri o disparallelismi nelle preparazioni sono passaggi che non devono essere trascurati. Queste verifiche finali assicurano che le informazioni inviate al laboratorio siano il più precise e complete possibile, riducendo la necessità di ritocchi o di nuove scansioni e appuntamenti.

La scansione intraorale rappresenta una rivoluzione nel campo odontoiatrico, promettendo lavori precisi almeno quanto quelli da impronta tradizionale,  pazienti soddisfatti e una gestione ottimizzata dello studio. Tuttavia, la sua efficacia dipende dalla capacità di applicare correttamente le buone prassi e di sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla tecnologia. Seguendo le linee guida espresse nel Manuale del Laboratorio Odontotecnico Zaramella e adattandole alla pratica quotidiana, è possibile raggiungere eccellenza e soddisfazione sia per i professionisti che per i pazienti.

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