Eventi e Formazione

Zirconia, effetti dello spessore sulla traslucenza

Nella zirconia che effetti ha lo spessore sulla traslucenza?
Le diverse zirconie nel mercato sono tutte uguali? Le monolitiche, che prendono sempre più piede nel mercato, hanno spessori di zirconia maggiori rispetto alle semplici infrastrutture: come questo può influenzare le traslucenza e la fotopolimerizzazione dei cementi? L’articolo che ho tradotto prende in considerazione questi aspetti, e li analizza in modo scientifico.
(fonte dell’articolo: Dental Materials http://www.demajournal.com/)
In evidenza:
• La lucidatura superficiale della zirconia monolitica ne aumenta la brillantezza. Il grado di lucentezza superficiale raggiungibile dipende dalla marca del materiale, e l’influenza dello spessore non mostra alcun effetto sulla brillantezza.
• Diverse marche di zirconia hanno diversa traslucenza, e questa, inoltre, è fortemente influenzata dallo spessore del materiale. La zirconia totalmente stabilizzata (FSZ) è relativamente più trasparente della zirconia parzialmente stabilizzata (PSZ).
• Il valore della energia radiante e l’irraggiamento attraverso la zirconia dipendono sia dalla marca sia dallo spessore del manufatto in zirconia, quindi un certo spessore di zirconia di una data marca può influenzare la fotopolimerizzazione dei cementi a base di resina.
Riassunto dell’articolo:
Obiettivi:
Gli obiettivi di questo studio erano: (1) valutare l’effetto della lucidatura sulla superficie della zirconia monolitica, (2) misurare e confrontare la traslucenza della zirconia monolitica al variare dello spessore, e (3) determinare l’effetto dello spessore zirconia sulla irradianza e sulla energia totale irradiante trasmessa.
Metodi:
Sono state valutate quattro marche diverse di zirconia monolitica parzialmente stabilizzata (PSZ): Prettau® (PRT, Zirkonzahn), Bruxzir® (BRX, Glidewell), Zenostar® (ZEN, Wieland), Katana® (KAT, Noritake), e una marca di zirconia completamente stabilizzata (FSZ); Prettau Anterior® (PRTA, Zirkonzahn).
Per ogni tipologia di zirconia sono stati fabbricati 5 campioni (n = 5 / sottogruppo) con differenti spessori (0,5, 0,7, 1,0, 1,2, 1,5, e 2,0 mm). Il materiale zirconia ICE® (ICE, Zirkonzahn) è stato utilizzato come materiale di controllo per il riferimento. La brillantezza superficiale e la trasparenza sono stati valutati utilizzando uno spettrofotometro a riflessione. L’irradianza e l’energia totale irradiante trasmessa attraverso ogni campione è stata quantificata utilizzando il sistema MARC® Resin Calibrator.
Tutti i campioni sono stati poi sottoposti a un metodo standardizzato di lucidatura. Le misurazioni di lucidatura superficiale, traslucenza, irraggiamento, e energia irradiante totale sono state ripetute. L’analisi statistica è stata effettuata utilizzando la sistematica denominata “Two-way ANalisis Of VAriance (ANOVA)” e il metodo post hoc test di Tukey (p <0.05).
[NDT: il metodo ANOVA permette di analizzare e confrontare due categorie diverse di prodotti al variare di una sola variabile, nel nostro caso lo spessore.] Risultati:
La lucentezza superficiale è stata significativamente influenzata dalla lucidatura (p <0,05), indipendentemente dalla marca e spessore. I valori di traslucenza variavano da 5,65-20,40 prima della lucidatura, per arrivare ai valori 5,10-19,95 dopo la lucidatura. La classifica dal meno al più traslucente (dopo la lucidatura superficiale) era: BRX = ICE = PRT <ZEN <KAT <PRTA (p <0,05). La classifica dei materiali dal più basso al più alto valore di energia irradiante trasmessa era: BRX <PRT <ICE = ZEN <KAT = PRTA (p <0,05).
C’era una relazione inversa tra traslucenza, energia irradiante trasmessa e lo spessore della zirconia. Inoltre, i valori di queste caratteristiche dipendevano dalla marca di zirconia considerata (p <0,05).
Significato:
La marca del materiale, lo spessore e la lucidatura della zirconia monolitica possono influenzare l’esito clinico finale delle proprietà ottiche delle protesi in zirconia.
La zirconia totalmente stabilizzata (FSZ) è relativamente più lucidabile e traslucida della zirconia parzialmente stabilizzata (PSZ).
 
Da questo articolo si evidenza che non solo le marche di zirconia presenti nel mercato non sono tutte uguali, ma anche che bisogna valutare attentamente la cementazione con cementi fotopolimerizzabili nel caso di protesi con spessori elevati.
Ing. Federico Zaramella
(Chiunque avesse trovato delle imprecisioni nella traduzione è cortesemente pregato di avvisarmi e segnalarmelo, provvederò quanto prima a correggere l’articolo.)
L’articolo originale in inglese è leggibile qui

Effetti del numero di cotture sulla resistenza delle protesi zirconia ceramica

Considerando quanto sia sentito il problema del chipping della ceramica su zirconia e, soprattutto, vedendo l’elevato numero di richieste giornaliere per questo tipo di protesi, ritengo molto utile e interessante condividere con voi l’abstract di questo articolo sull’affidabilità delle protesi in zirconia-ceramica.

L’articolo originale lo potete leggere qui.

 

Effetti del numero di cotture sulla resistenza delle protesi zirconia-ceramica

 

Obiettivo:

Il chipping e/o la delaminazione rappresentano il tipico fallimento clinico delle protesi in zirconia ceramica (PFZ Porcelain Fused to Zirconia); le cause e le soluzioni non sono state ancora completamente chiarite. Il presente studio aveva lo scopo di valutare gli effetti del numero di cotture della ceramica sulla resistenza alla flessione dei campioni PFZ.

Metodo:

45 esemplari di zirconia sottoforma di barre sono stati tagliati, sinterizzati e suddivisi in 3 gruppi (n = 15 ogni gruppo testato).

Gruppo 1: la ceramica di rivestimento è stata stratificata in un’unica applicazione e “cotta” (sinterizzazione della ceramica sulla sottostruttura in zirconia).

Gruppo 2: Il rivestimento di ceramica è stato applicato in tre strati. Ogni singolo strato applicato è stato cotto individualmente.

Gruppo 3: Il rivestimento di ceramica è stato applicato in cinque strati. Ogni singolo strato applicato è stato cotto individualmente.

Ogni spessore dello strato è stato controllato mediante l’uso di stampi calibrati. Lo spessore totale della ceramica di rivestimento per tutti i campioni era di 1,2 mm e lo spessore totale del provino, inclusa la zirconia, era pari a 2,0 mm. È stata eseguita la prova di flessione su tre punti. Il carico di rottura è stato registrato in Newton e il valore in MPa è stato calcolato tenendo conto che il campione era costituito da due strati di materiali diversi, ognuno con il dato spessore noto. I dati sono stati analizzati statisticamente.

Risultati:

I campioni ottenuti con il singolo ciclo di cottura della ceramica hanno ottenuto una valore della resistenza alla flessione (54,61 ± 8,98 MPa) inferiore rispetto agli esemplari stratificati con 3 o 5 cicli di cottura. Gli ultimi due risultati hanno ottenuto valori molto simili (77.63 ± 13.17 MPa e 73.62 ± 12.38 MPa rispettivamente) e la differenza tra gli ultimi due gruppi non era statisticamente significativa.

[NDT: i valori di “p” riportati nel testo originale indicano il livello di significatività del test, la probabilità che tali dati non siano dovuti al semplice caso. Il valore di p<0,001 del primo gruppo di campioni indica che la differenza rispetto agli altri due campioni è “molto significativa”, cioè non dovuta al caso, bensì alla diversità dei campioni. La frase che riporta la non statistica significatività degli ultimi due gruppi indica che statisticamente non è detto che la differenza dei valori medi sia dovuta alle differenze dei campioni, ma è probabile che sia dovuta al caso]

Significato:

I campioni di zirconia rivestiti e cotti con 3-5 strati di ceramica presentano una maggiore resistenza alla flessione rispetto alla zirconia rivestita con una singola applicazione. Quindi il protocollo che prevede l’applicazione di 3 strati di ceramica è consigliato per aumentare la resistenza alla flessione. Se, inoltre, per ottenere un migliore risultato estetico, o per correggere eventuali errori di forma o colore, si richiedono 5 applicazioni e cotture della ceramica, questo non diminuisce la resistenza alla flessione.

Ing. Federico Zaramella

(Chiunque avesse trovato delle imprecisioni nella traduzione è cortesemente pregato di avvisarmi e segnalarmelo, provvederò quanto prima a correggere l’articolo.)

ferie estive 2015

Ferie Estive 2015

Da 10 agosto al 21 agosto 2015 saremo chiusi per ferie.
Una pausa di relax dopo un anno intenso e pieno di soddisfazioni, per poi riprendere dal 24 agosto ancora più in forma e con tantissime novità interessanti dedicate a tutti voi!